Siracusa–Ragusa–Caltanissetta, treni fermi: l’isola dei binari nuovi e dei convogli inadeguati

La modernizzazione dei trasporti siciliani si trasforma in un nuovo caso di inefficienza
Treni fermi tra Siracusa, Ragusa e Caltanissetta: l’isola dei binari nuovi e dei convogli inadeguati
Usura anomala delle ruote sui treni Blues acquistati dalla Regione Siciliana: servizio sospeso, bus sostitutivi e disagi per pendolari e turisti
Sulla linea ferroviaria Siracusa–Ragusa–Caltanissetta i binari sono stati rinnovati nel 2023 con fondi pubblici. Doveva essere il simbolo della rinascita del trasporto ferroviario nel Sud-Est siciliano. Oggi, invece, è l’emblema di un paradosso: treni nuovi fermi su una linea nuova.
La causa è l’usura anomala delle ruote dei convogli Blues e Pop, i moderni treni ibridi acquistati dalla Regione Siciliana e gestiti da Trenitalia. Progettati per garantire efficienza e comfort, si sono rivelati però inadatti al tracciato ibleo, caratterizzato da curve strette e pendenze marcate. Nel tratto tra Ragusa e Modica, in particolare, i bordini delle ruote si sono consumati in poche settimane, obbligando alla sospensione del servizio ferroviario e al ricorso a autobus sostitutivi.
Le conseguenze si sono fatte sentire subito. I pendolari, già abituati a ritardi e coincidenze difficili, ora devono affrontare tempi di percorrenza raddoppiati e tratte su strade congestionate. Anche il settore turistico ne risente: i viaggiatori che avevano scelto il treno per scoprire i paesaggi del barocco ibleo si trovano di fronte all’ennesima corsa annullata o sostituita da un bus.
Il problema, spiegano gli esperti, non è l’infrastruttura, rinnovata solo un anno fa, ma la scarsa compatibilità tra i nuovi treni e la geometria dei binari. Il peso e la struttura dei convogli generano forze laterali elevate, con attriti anomali che accelerano l’usura delle ruote. Una condizione che richiede interventi tecnici urgenti e forse la riprogettazione dei profili ruota o delle curve.
La Regione Siciliana, che aveva presentato l’arrivo dei Blues e dei Pop come una rivoluzione nel trasporto pubblico locale, ha chiesto spiegazioni a Trenitalia e RFI. Le associazioni dei pendolari parlano di “ennesimo disastro annunciato” e denunciano una mancanza di coordinamento nei collaudi.
Intanto, resta la delusione di chi ogni giorno sceglie il treno per necessità o per piacere. Un’utenza che continua a pagare le conseguenze di scelte tecniche e politiche non allineate.
La modernità, in Sicilia, sembra ancora una promessa incompiuta. Anche con i binari nuovi, i treni restano fermi.
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